Il mistero del calzino spaiato

C’è una questione grave che non riesco mai a risolvere, è il mistero del calzino scomparso.
Per quanto mi impegni, e giuro lo faccio veramente, spesso e volentieri mi ritrovo con i calzini spaiati.
Non ho ancora scoperto come questo succeda, se scompaia in lavatrice, si nasconde nel cassetto oppure se lo mangia la tartaruga. Il fatto è che il conto non torna mai.
Il calzino fuggitivo a volte ritorna, quando ormai avevo perso le speranze e subito ne sparisce un altro. Forse giocano tutti quanti a nascondino e ovviamente a qualcuno tocca cuccare. E’ un problema diffuso, ed è uno dei misteri più misteriosamente misteriosi che inquietano il genere umano.
Ceste di calzini spaiati che, dico io, dicono tutti, pure se fossero andati a finire sotto il letto, dietro i mobili, in un altro bucato, dentro a una scarpa, prima o poi uscirebbero fuori e si riappaierebbero, e invece no: il secondo calzino scompare inghiottito da qualche entità astrale, scompare nel buco dell’ozono....e tentare di interrogare i miei animali domestici ?…magari ne sanno più di quanto possa immaginare.
Qualcuno dice che, lavati in bucati diversi, magari si tingono e uno non li riconosce più come coppia: niente di più falso. I calzini spaiati hanno fogge completamente diversi, e non credo che il bucato cambi loro anche la trama del tessuto, il modello e il disegno.
L’unica soluzione che ho trovato sarebbe quella di comprare tutti i calzini uguali, ma tutti tutti. Così non sarebbero più spaiati, solo ogni tanto qualcuno rimarrebbe da solo, per un po’ di tempo, ma almeno la mattina non impazzirei a vestirmi...

...ma il mistero non sarebbe comunque risolto.

venerdì 11 febbraio 2011

I non luoghi

Un grande sociologo, M.Augè parla di non -luoghi, intendendo con tale termine tutti quei luoghi che in contrapposizione ai luoghi antropologici, hanno la prerogativa di non essere identitari, relazionali e storici.

Fanno parte dei non-luoghi sia le strutture necessarie per la circolazione accelerata delle persone e dei beni (autostrade, svincoli e aeroporti), sia i mezzi di trasporto, i grandi centri commerciali, i campi profughi, eccetera. Spazi in cui milioni di individualità si incrociano senza entrare in relazione. I non luoghi sono prodotti della società della Surmodernità, incapace di integrare in sé i luoghi storici confinandoli e banalizzandoli in posizioni limitate e circoscritte alla stregua di "curiosità" o di “oggetti interessanti".
Le persone transitano nei nonluoghi ma nessuno vi abita...bhè sono una vera tristezza come triste è sentire e vedere oggi la gente che di domenica esclama "perchè non andiamo a fare un giro al centro commerciale?"
...che assurdità e i vecchi e sani luoghi d' incontro?
le piazze, i giardini, le passegiate in riva al mare dove sono finiti???
Ormai è tutto destinato al consumismo , anche il tempo libero....lo si consuma non lo si vive piu'....stiamo veramente esagerando....Non ci si rende conto che questo sistema ci sta inghiottendo e quando ce ne accorgeremo sarà troppo tardi...

giovedì 10 febbraio 2011

26-27 febbraio a Ragusa: Laboratorio introduttivo di arti circensi in ambito educativo e sociale.


E se il Circo
lo facciamo noi ?
Laboratorio introduttivo di arti circensi in ambito educativo e sociale.

Cos'è il circo ? Come si fanno girare tre palline? E come si sta in equilibrio su un filo ? Perché negli ultimi vent'anni si sono moltiplicati i laboratori di arti circensi in ambito educativo e sociale ?

Queste sono alcune delle domande da cui il laboratorio prenderà vita, per passare subito a cercare  delle risposte sperimentando le varie discipline circensi in particolare la giocoleria, l'equilibrismo e l'acrobatica, giocando con il proprio corpo, con i suoi limiti e le sue potenzialità.


E sempre giocando si lavorerà sulla coordinazione, sull'attenzione, sulla concentrazione, ma anche sull'espressività e creatività.

La contestualizzazione nella storia del circo e delle sue applicazioni fuori dal tendone saranno poi utili a riflettere sull'ultima domanda, ovvero su capire quali sono le potenzialità delle varie discipline circensi in ambito educativo e sociale.

Quando: sabato 26 e domenica 27 febbraio 2011;  ore 9.30 – 18.30     Durata: 16 ore
Dove: Sala Prometeo - C.so Italia 103, Ragusa -  Vestiti comodi con calzettoni e materassino
Info e prenotazioni: 3351362853 - www.ciridiamosu.blogspot.com  – ciridiamosu@gmail.com
Conducono: Giuseppe Buggea e Giulia Treccosta di TCH’I  TCH’IAO

Max 25 partecipanti
Partecipazione gratuita con tessera associativa Prometeo di € 25

martedì 8 febbraio 2011

Anche quest'anno si ripresenta 


puntuale il problema SAN VALENTINO!!









               L'ho risolto per voi!












Non ricordiamocene solo il 14 febbraio.....


amiamoci tutto l'anno ;)



martedì 1 febbraio 2011

Giovedì 3 e Venerdì 4 febbraio Convegno "COMICOTERAPIA: GUARIR DAL RIDERE"



La gelotologia ( comicoterapia) in Italia compie vent’anni.

In questo lungo periodo, a partire dal metodo di base “Comicità è Salute”, originale elaborazione di Sonia Fioravanti e Leonardo Spina, applicato per la prima volta nel 1990, fino a giungere all’impegno del sisma dell’Aquila, lo studio e la possibilità di intervento di questa disciplina, e dei suoi operatori Clown Dottori (Clown sociosanitari) fanno del nostro paese una delle avanguardie mondiali in questo campo.

Il convegno si propone di riflettere sull’utilità della nuova figura professionale del Clown Socio-Sanitario, di divulgarne le esperienze, di valorizzare la rete sempre più fitta che si crea tra istituzioni e terzo settore nell’ambito della sperimentazione di nuovi modelli di rimozione del disagio sociale e scolastico e di creazione della comunità.
In questi anni è stata accumulata una grande mole di documenti, foto, video sulle suddette esperienze che meritano di essere mostrati al pubblico come testimonianza di un impegno sociale diverso, basato sulla “distribuzione” di emozioni positive.

Finalità
Il convegno ha come finalità generale il confronto sullo stato dell’umanizzazione dei contesti sociali, con particolare riguardo alle esperienze condotte negli anni dai cosiddetti Clown Dottori.
E’ questa una nuova figura professionale attiva in tutto il mondo a partire dagli anni ’90.
La gelotologia, termine scientifico che racchiude le più comuni espressioni “comicoterapia” o “clownterapia” è un nuovo campo di ricerca che coniuga  arte e scienza nella ricerca della salute  psicofisica e sociale delle persone.
Il Clown Dottore (Clown socio-sanitario) si pone come figura di spicco di questa disciplina ed è impiegato non solo nei contesti ospedalieri pediatrici, ma anche con gli adulti, con la terza età, nei quartieri difficili, nella galassia dell’handicap, nel campo psichiatrico, delle tossicodipendenze ecc…

Obbiettivi specifici :
-          Riflettere sulle strategie più efficaci per la rimozione del disagio sociale, sanitario e scolastico.
-          Disseminare le metodologie della gelotologia.
-          Riflettere sui monitoraggi delle varie esperienze.
-          Riflettere sulle ricadute della gelotologia sulla Comunità.

Gìovedì 3 febbraio ‘11
ore 11.00 – Palazzo della Cultura, Modica   
ore 16.30 – Istituto comprensivo G. Pascoli, Ragusa    

Venerdì 4 febbraio ‘11
ore 10.30 – Camera di Commercio, Ragusa
ore 16.30 – Ordine dei Medici – via G. Nicastro 50 – Ragusa

ore 20.00 – Aperitivo (Clown ;)..Sociale con proiezione del film “CLOWN IN ‘KABUL”  - libreria Saltatempo, via G.B. Odierna 182 - Ragusa

Relatore: Dott. Leonardo Spina Autore, Attore, Gelotologo;
Presidente della Federazione Internazionale !Ridere per Vivere!

Info: 3341860264 – 3294219904  - associazioneprometeo@alice.itwww.ciridiamosu.blogspot.com

4 febbraio - Aperitivo (clown;)...sociale con cineproiezione: CLOWN IN 'KABUL


Venerdì 4 febbraio ‘11 alle 20.00, presso la libreria Saltatempo a Ragusa, l’associazione CI RIDIAMO SU’ presenterà la serata: "Il Clown, un virus che guarisce?"

L'evento prevede la proiezione di "Clown in ‘Kabul", film che documenta la missione di un gruppo di medici e clown dottori a Kabul nel 2002.

Negli ultimi dieci anni, da quando nelle società occidentali si è stabilizzata la figura del clown impiegato nei contesti sociosanitari, le missioni umanitarie tarate sulle possibilità positive dei clown dottori sono state moltissime. 
Tutte hanno in comune il messaggio di pace e di speranza che la figura intrinsecamente disarmata, appunto il clown, è in grado di testimoniare. 

La serata permetterà riflessioni sulle ricadute della comicoterapia sulla comunità.

Introdurrà Leonardo Spina (Dott. Spinotto – attore, autore, gelotologo, – presidente della Federazione Internazionale Ridere per Vivere), clown dottore che ha partecipato alla missione in Afghanistan.

Aperitivo “clown” sociale, film e riflessioni condivise : € 3 
(a sostegno delle attività socio-sanitarie dell’associazione CI RIDIAMO SU’ ww.ciridiamosu.blogspot.com)   

CLOWN IN ‘KABUL
Il film documenta un gruppo di Clown provenienti da varie associazioni attive negli ospedali in missione umanitaria nell’Afghanistan distrutto dai bombardamenti. Guidati dal capo spirituale Hunter “Patch” Adams e investiti in maniera ufficiale dal sindaco di Roma Walter Veltroni, i 23 clown dottori provenienti da tutto il mondo partono alla volta di Kabul. La missione “Patchwork for Peace” consiste nel portare aiuti umanitari (cibo, materiale didattico, medicinali) e un sorriso ai bambini afgani.

Il film comincia da Roma, ideale punto di partenza e di arrivo di tutte le strade. In una piazza del Campidoglio variopinta e divertita dal diversivo domenicale di un gruppo di clown che invade la città col suo umorismo ingenuo e irriverente. 
La sequenza che segue è già guerra, quella vista in tanti film, da Kubrick a Coppola, con gli spostamenti su aerei ed elicotteri pesanti e minacciosi. Eppure una volta tanto il C-130 porta un carico di pace e di buon umore, un carico di bombe umane pronte a far esplodere un sorriso su volti impietriti e abituati alla tristezza. Il film segue i clown, le loro intemperanze fisiche, i loro disordinati numeri, senza commento, basando il racconto sulla sola forza delle immagini. Il punto di vista è quello di chi si lascia coinvolgere nell’azione piuttosto che discostarsi a guardare e/o giudicare dall’alto, la macchina da presa è sempre pronta a reagire di fronte alle sconnessioni fisiche e psicologiche di un territorio martoriato.

I clown sono allegri, rumorosi, colorati, ma il primo impatto con la realtà degli ospedali pediatrici afgani è molto duro. Alla fine della prima giornata sui loro volti è dipinto lo sgomento per quello a cui hanno assistito. Tutto ciò, per loro, è comunque uno stimolo per continuare i loro interventi. 
Nel loro viaggio a bordo di un furgoncino dipinto con colori vivaci e coperto di palloncini, visitano ospedali, centri di riabilitazione per mutilati, scuole, campi profughi, lebbrosari, oltre che nei mercati, nelle strade polverose, fra le macerie. Kabul è solo la loro prima tappa, cui seguiranno le valli del Panshir, roccaforte di Massud e dei suoi mujhaidin, e a Bamyan, tra le rovine dei Budda distrutti dai Talebani, incontrando personaggi attivi nel volontariato (tra i quali, ad esempio, il medico fondatore dell’associazione “Emergency” Gino Strada) e improvvisando spettacoli di clownerie ovunque ci sia anche un piccolo gruppo di persone a cui donare un po’ di colore e calore umano.
Con un linguaggio concreto, a tratti crudo e poetico assieme, le immagini restituiscono le forti emozioni prodotte dall’impatto dei clown in una realtà difficile come quella dell’Afghanistan.
I colori dei clown contrastano violentemente con le atmosfere monocrome del paese asiatico, ma paradossalmente, ne rappresentano il completamento necessario.
I volti e le voci dei piccoli afghani, delle loro madri e dei loro parenti offrono allo spettatore emozioni e materiale di riflessione straordinario.
Risulta evidente la contraddizione insanabile tra il desiderio di pace e gioia delle persone comuni e gli strascichi della guerra, le ferite, le mutilazioni, le mine, il degrado umano.
La leggerezza del clown viene compresa, accettata e condivisa con gioia non solo dai bambini e ne risulta esaltata questa figura solo apparentemente comica, dotata in realtà della giusta umanità per proporre una nuova forma di “diplomazia”: emissari di pace, gioia, speranza.
Sono state girate 180 ore di documentazione da cui è stato tratto il film presentato fuori concorso, alla 59° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, dove è stato accolto da un grandissimo successo di pubblico e di critica
REGIA: Enzo Balestrieri, Stefano Moser
SCENEGGIATURA: Enzo Balestrieri, Stefano Moser
ATTORI: Patch Adams
FOTOGRAFIA: Stefano Moser
MONTAGGIO: Roberto Ciani, Leonida Gennaro
MUSICHE: Nicola Piovani, Pasquale Filastò
PRODUZIONE: STAR EDIZIONI CINEMATOGRAFICHE - TELE + - FILM UNIT '80
DISTRIBUZIONE: MIKADO
PAESE: Italia 2002
DURATA: 72 Min
FORMATO: Colore BETA DIGITAL