Dalla ricerca condotta, a livello nazionale, sono stati intervistati 1.100 bambini tra i 3 e gli 11 anni , è emerso che spesso il giocattolo, dalle dimensioni sempre più gigantesche e status symbol della famiglia, è uno strumento utilizzato in modo inconscio dai genitori per abbattere il proprio sensi di colpa per la non presenza, una sorta di compensazione. E’ così che viene percepito dai figli, che vedono nel giocatolo il segno tangibile di una presenza tanto desiderata.
A fronte di peluche ciondolanti dagli scaffali, sofisticate macchinine radiocomandate, videogames accantonati in ogni angolo, i bambini intervistati dichiarano di essere veramente felici quando corrono, stanno in compagnia dei nonni e dei cugini o passeggiano nel bosco “a cercare il lupo” in un fantastico gioco con i genitori. “L’indagine rivela che le “cose” più ambite nella fascia d'età tra i quattro e i cinque anni sono palloncini, caramelle, cioccolatini, pacchetti di figurine, biciclette e tricicli, pattini, matite colorate. Ma nella scatola dei sogni, i veri doni, quelli che riempiono le pagine dei diari segreti, dei temi in classe, dei racconti sussurrati alle orecchie degli amici del cuore sono: “quando vado a sciare”, “quando ho dormito due o tre volte dalla mia nonna”, “quando siamo andati a teatro”, “quando ho visto l'albero di Natale”, “quando dormo con il delfino di stoffa”. L' oggetto del desiderio è sempre più magico, raro e soprattutto il costo è accessibile a tutti.
Non costa quindi proprio nulla regalare ai nostri figli quello che desiderano di più: tempo da trascorrere insieme. Perché – riflettiamoci – essere insieme in casa, nello stesso momento, non significa davvero stare insieme. La condivisione di emozioni con i nostri piccoli passa attraverso uno scambio di parole, di sentimenti e di esperienze. Passa attraverso la vicinanza emotiva. Allora, la sera, proviamo a spegnere la televisione e sfogliamo un libro illustrato con i nostri figli, soffermandoci su immagini e descrizioni. Leggiamo loro una favola, tenendoli in braccio, con la luce un po’ soffusa. Guardiamo la pioggia che cade dalla finestra, anche senza parlare. Nel fine settimana, passiamo del tempo con loro. Adesso che il clima è mite, scopriamo insieme ai nostri figli, il rumore delle foglie mosse dal vento in un bosco, lo scroscio di un ruscello, sentiamo la consistenza della corteccia degli alberi. E chissà che non siano questi momenti, semplici e preziosi, a costituire il regalo più ambito, così raro e magico, per i nostri bambini.