Il mistero del calzino spaiato

C’è una questione grave che non riesco mai a risolvere, è il mistero del calzino scomparso.
Per quanto mi impegni, e giuro lo faccio veramente, spesso e volentieri mi ritrovo con i calzini spaiati.
Non ho ancora scoperto come questo succeda, se scompaia in lavatrice, si nasconde nel cassetto oppure se lo mangia la tartaruga. Il fatto è che il conto non torna mai.
Il calzino fuggitivo a volte ritorna, quando ormai avevo perso le speranze e subito ne sparisce un altro. Forse giocano tutti quanti a nascondino e ovviamente a qualcuno tocca cuccare. E’ un problema diffuso, ed è uno dei misteri più misteriosamente misteriosi che inquietano il genere umano.
Ceste di calzini spaiati che, dico io, dicono tutti, pure se fossero andati a finire sotto il letto, dietro i mobili, in un altro bucato, dentro a una scarpa, prima o poi uscirebbero fuori e si riappaierebbero, e invece no: il secondo calzino scompare inghiottito da qualche entità astrale, scompare nel buco dell’ozono....e tentare di interrogare i miei animali domestici ?…magari ne sanno più di quanto possa immaginare.
Qualcuno dice che, lavati in bucati diversi, magari si tingono e uno non li riconosce più come coppia: niente di più falso. I calzini spaiati hanno fogge completamente diversi, e non credo che il bucato cambi loro anche la trama del tessuto, il modello e il disegno.
L’unica soluzione che ho trovato sarebbe quella di comprare tutti i calzini uguali, ma tutti tutti. Così non sarebbero più spaiati, solo ogni tanto qualcuno rimarrebbe da solo, per un po’ di tempo, ma almeno la mattina non impazzirei a vestirmi...

...ma il mistero non sarebbe comunque risolto.

venerdì 13 agosto 2010

Crescendo impari che la felicità...












Crescendo impari che la felicità non é quella delle grandi cose. 

Non é quella che si insegue a vent'anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi... 
La felicità non é quella che affannosamente si insegue credendo che l'amore sia tutto o niente,... 
Non é quella delle emozioni forti che fanno il "botto" e che esplodono fuori con tuoni spettacolari...,
La felicità non é quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova.
Crescendo impari che la felicità é fatta di cose piccole ma preziose....
...e impari che il profumo del caffé al mattino é un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve.
E impari che la felicità é fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi, e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall'inverno, e che sederti a leggere all'ombra di un albero rilassa e libera i pensieri. 


E impari che l'amore é fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore, e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami. 

E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccoli attimi felici. 

E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi. 

E impari che tenere in braccio un bimbo é una deliziosa felicità. 

E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami...




E impari che c'é felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c'é qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia. 

E impari che nonostante le tue difese, nonostante il tuo volere o il tuo destino, in ogni gabbiano che vola c'é nel cuore un piccolo-grande Jonathan Livingston.
E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.
PAULO COEHLO

mercoledì 4 agosto 2010

La Curiosità

Che cos’è la curiosità?
La curiosità è uno degli ingredienti più stimolanti della creatività. È l’istinto che spinge gli esseri viventi, animali compresi, ad esplorare territori fino a quando ne scoprono i limiti. Ed è anche ciò che spinge il bambino a provare e riprovare e riprovare fino a quando incontra…il divieto dei genitori.

La forza della curiosità nasce, appunto, da questo impulso ingenuo a giungere di là del conosciuto, ad affrontare l’incerto, ad allargare il proprio patrimonio arricchendolo con le proprie esperienze, riuscite o fallite: impariamo molto di più dai nostri errori che dai nostri successi.

Meglio delle definizioni del dizionario, le analogie permettono di comprendere ciò che è la curiosità. Alcune mettono molto bene in evidenza la sua funzione di starter, in questo caso la curiosità diventa la scintilla che accende il fuoco, il colpo di pistola che segnala la partenza ai concorrenti. Altre le danno un ruolo illuminante per cui essa diventa il faro che mostra la strada ai naviganti oppure insistono sul suo ruolo di stimolazione o eccitazione, per cui essa diventa la spezia che potenzia il sapore di una ricetta, la domanda che provoca una risposta. Altre ancora ne fanno lo strumento stesso della creazione: è il pennello che dipinge la tela, la bacchetta che dà il suo potere alla fata.

Altre analogie, infine ci fanno ricordare che la curiosità è anche portatrice di rischi: è la spina che si frappone tra noi e la rosa, la mela che Eva, su suggerimento del serpente, offre ad Adamo, che l’accetterà.